Category Archives: Chimica Clinica Speciale

Vitamina E

Caratteristiche

  • Richiesto prelievo di sangue
  • Referto in 3 giorni
  • Preparazione: nessuna (no digiuno)
  • Costo: € 30,00
  • Eseguibile dal lunedì al sabato
  • Eseguibile in service

Cos'è la vitamina E?

La vitamina E, o tocoferolo, è una vitamina liposolubile, che viene accumulata nel fegato e non è dunque necessario assumerla con regolarità, attraverso i cibi. Il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo utilizzo diventa necessario.

La vitamina E è sensibile al calore e alla luce, quindi tende a degradarsi in presenza di alte temperature.

A cosa serve la vitamina E?

La vitamina E è la più diffusa e comune tra le vitamine e ha proprietà antiossidanti, combatte i radicali liberi e favorisce il rinnovo cellulare. Le sue caratteristiche la rendono un importante strumento di prevenzione al cancro – tra l’altro protegge l’organismo dai danni dell’inquinamento e del fumo di sigaretta – oltre che di assimilazione delle proteine.

In quali alimenti è presente la vitamina E?

La vitamina E è molto diffusa negli alimenti, soprattutto nei frutti oleosi (come le olive, le arachidi, il mais) e nei semi di grano. La si trova anche nei cereali, nelle noci e nelle verdure a foglia verde.

Che conseguenze hanno una carenza o un eccesso di vitamina E?

La carenza di vitamina E è in genere collegata a una situazione di malnutrizione e nei soggetti più giovani può provocare difetti nella crescita e nello sviluppo. In generale, la mancanza di vitamina E può essere alla base dell’insorgenza di disturbi al sistema nervoso e problemi al metabolismo generale.

L’eccesso di vitamina E è raro. Quando si verifica può avere conseguenza negative a causa dell’innalzamento della pressione sanguigna che ne consegue e che può essere pericolosa per chi già soffre di ipertensione.  Un eccesso di vitamina E può creare problemi anche a chi soffre di tiroide, da momento che si viene a creare una riduzione degli ormoni di questa ghiandola. Altre conseguenze dell’eccesso di vitamina E possono essere stanchezza diffusadisturbi della digestionenausea e vomito.

Come agisce la vitamina E a livello preventivo e terapeutico?

La vitamina E ha importanti qualità anticancro grazie alla sua potente azione antiossidante che le permette di proteggere le membrane cellulari. Ma questa vitamina assume un ruolo importante anche in relazione alle patologie di origine cardiovascolare, visto che è in grado di ridurre i processi di aggregazione delle piastrine, con conseguente riduzione di emboliplacche e trombi nelle arterie.

La vitamina E è inoltre un anticoagulante prezioso perché previene la coagulazione non desiderate del sangue senza impedire la normale coagulazione richiesta in caso di ferite, utile a fermare un’emorragia. Infine la vitamina E consente di ridurre il rischio cardiovascolare grazie al fatto che con la sua azione aumenta il livello del cosiddetto colesterolo buono.

Vitamina A

Caratteristiche

  • Richiesto prelievo di sangue
  • Referto in 3 giorni
  • Preparazione: nessuna (no digiuno)
  • Costo: € 30,00
  • Eseguibile dal lunedì al sabato
  • Eseguibile in service

Cos'è la vitamina A?

La vitamina A, o retinolo, fa parte delle vitamine liposolubili, quelle cioè che possono essere accumulate nel fegato e non è dunque necessario assumerle con regolarità, attraverso i cibi. Il corpo le conserva e le rilascia a piccole dosi quando siano divenute necessarie.

Con il termine vitamina A si indicano il retinolo e i suoi analoghi, detti retinoidi, di cui si conoscono – naturali o sintetici – almeno 1.500 tipi diversi.

A cosa serve la vitamina A?

La vitamina A ha un’importanza fondamentale per la nostra vista poiché insieme ai suoi precursori, i carotenoidi, fa parte dei componenti della rodopsina, la sostanza presente sulla retina che dà all’occhio la sensibilità alla luce.

La vitamina A è inoltre utile per lo sviluppo delle ossa e per il loro rafforzamento nel tempo, per la crescita dei denti e si distingue per la sua capacità di fornire una risposta immunitaria al nostro organismo. Recenti scoperte scientifiche hanno dimostrato che la vitamina A ha anche capacità antitumorali.

In quali alimenti è presente la vitamina A?

La vitamina A è presente soprattutto negli alimenti di origine animale. La si trova, in particolare, nel fegato, nel latte e nei suoi derivati (burro e formaggio) e nelle uova. In molti alimenti di origine vegetale sono contenuti invece i carotenoidi, precursori della vitamina A: frutta e verdura di colore rosso, giallo e arancione (albicocche, carote, anguria, frutti di bosco, pomodori).

La vitamina A è sensibile al calore: molte delle sue caratteristiche vengono meno durante il processo di cottura dei cibi. Meglio dunque consumarli crudi o dopo averli sottoposti a una breve cottura.

Che conseguenze hanno una carenza o un eccesso di vitamina A?

La carenza di vitamina A provoca difetti alla vista e può portare, se perdurante nel tempo, alla cecità. In generale la mancanza di vitamina A può creare difficoltà nel processo di crescita e sviluppo dell’organismo e può provocare un’eccessiva sensibilità alle infezioni. Può inoltre comportare, in caso di donne in stato di gravidanza, a malformazioni fetali.

Un eccesso di vitamina A accumulata nel fegato può invece creare problemi di ipervitaminosi che possono provocare danni permanenti a fegato e milza.

Monitoraggio farmaci antiepilettici

Caratteristiche

  • Richiesto prelievo di sangue
  • Referto in 3 giorni
  • Preparazione: nessuna (no digiuno)
  • Costo: variabile in base al farmaco
  • Eseguibile dal lunedì al sabato
  • Eseguibile in service

Cos'è il monitoraggio terapeutico dei farmaci?

Il monitoraggio terapeutico dei farmaci consiste nella misurazione delle concentrazioni del farmaco in plasma, siero o sangue. Queste informazioni sono utilizzate per personalizzare il dosaggio in modo che le concentrazioni del farmaco possano essere mantenute all’interno di un target di riferimento.

Gli effetti desiderati o quelli avversi possono essere meglio correlati alle concentrazioni plasmatiche/ematiche che alla dose.

Per alcuni farmaci, le misure delle concentrazioni sono un modo per misurare l’esposizione al farmaco, in particolare se non esiste una misura dell’effetto semplice o sensibile. Quando c’è una grande variabilità inter-individuale tra dose ed effetto, per esempio quando vi è grande variabilità farmacocinetica, personalizzare il dosaggio del farmaco è complicato ma indispensabile.

Quali farmaci dosiamo?

Farmaci antiepilettici

  • Acido valproico (Depakin®)
  • Carbamazepina (Tegretol®)
  • Fenobarbital (Gardenale®)
  • 10-OH-carbamazepina (metabolita dell'oxcarbamazepina)
  • Carbamazepina-10,11-epossido (metabolita della carbamazepina)
  • Oxcarbamazepina (Tolep®)
  • Etosuccimide (Zarontin®)
  • Lamotrigina (Lamictal®)
  • Fenitoina (Dintoina®)
  • Primidone (Mysoline®)
  • Sultiame
  • Zonisamide (Zonegran®)
  • Levetiracetam (Keppra®)

Eritropoietina

Caratteristiche

  • Richiesto prelievo di sangue
  • Referto in 1 giorno
  • Preparazione: nessuna (no digiuno)
  • Costo: € 20,00
  • Eseguibile dal lunedì al sabato
  • Eseguibile in service

L'esame

L’esame misura la quantità di eritropoietina (EPO) nel circolo ematico. L’EPO è un ormone prodotto principalmente a livello renale e, in piccola parte, dal fegato. La sua azione è di fondamentale importanza per la produzione dei globuli rossi (eritrociti), responsabili del trasporto dell’ossigeno dai polmoni verso tutto l’organismo.

L’organismo mantiene livelli sufficienti di ossigeno ed un numero relativamente stabile di eritrociti nel sangue tramite un meccanismo a feedback:

  • L’eritropoietina è prodotta e rilasciata nel sangue dai reni; la sua produzione è stimolata da condizioni di ipossiemia (presenza di basse concentrazioni ematiche di ossigeno). La quantità di EPO rilasciata nel circolo ematico dipende dai livelli di ossigeno e dalla funzionalità renale
  • Una volta rilasciata al livello renale, l’eritropoietina esplica la sua funzione nel midollo osseo, dove stimola la produzione eritrocitaria. L’EPO permane attiva per un breve periodo di tempo, dopodiché viene eliminata tramite l’urina
  • Quando i livelli di ossigeno nel sangue si normalizzano, il rilascio dell’EPO diminuisce

Tuttavia, nel caso in cui sia presente un danno renale tale da non permettere la produzione di quantità sufficienti di EPO, l’immissione in circolo di nuovi globuli rossi risulta diminuita, con conseguente insorgenza di anemia da diminuita produzione di globuli rossi. Lo stesso può accadere nel caso in cui l’EPO sia presente ma il midollo osseo non risponda alla sua azione. Queste condizioni possono verificarsi in corso di disordini del midollo osseo o di malattie croniche, come l’artrite reumatoide.

Le persone con patologie in grado di diminuire la quantità di ossigeno inalata, come le persone affette da malattie polmonari, possono produrre quantità eccessive di EPO con lo scopo di compensare i bassi livelli di ossigeno presenti. Anche i fumatori o le persone residenti in zone ad elevate altitudini possono, per lo stesso motivo, presentare livelli di EPO aumentati.

L’eccessiva produzione di eritropoietina, ad esempio come conseguenza della presenza di tumori renali maligni o benigni o di altri tipi di tumori, può comportare l’eccessiva produzione di globuli rossi (policitemia o eritrocitosi). Questa condizione può comportare l’aumento della viscosità del sangue e, talvolta, ipertensione, trombosi, attacco cardiaco o ictus. Raramente, la policitemia è causata da una patologia midollare nota con il nome di policitemia vera, non associata all’incremento di EPO.

Quando viene prescritto?

Il test dell’EPO può essere richiesto in pazienti anemici nei quali sia stata esclusa la carenza di ferro o di vitamina B12 e folati, l’aumentata distruzione eritrocitaria (emolisi) o la presenza di emorragie. Può essere richiesto nel caso in cui il paziente presenti livelli di globuli rossi, emoglobina ed ematocrito bassi in presenza di livelli normali o diminuiti di reticolociti. Talvolta, il test dell’EPO può essere richiesto in pazienti con malattia renale cronica nei quali si sospetta che la disfunzione renale possa essere associata alla diminuita produzione dell’ormone.

Inoltre, il test EPO può essere richiesto nel caso in cui il paziente presenti eritrocitosi, con emoglobina ed ematocrito elevati.

Anche il sospetto della presenza di disordini del midollo osseo, come le malattie mieloproliferative e la sindrome mielodisplastica, può comportare la richiesta del test EPO.